Tre settori del giardino ospitano rose botaniche e ibridi tra rose botaniche: la zona A, vicino al cancello d’ingresso, la zona N, lungo la strada che va dal traliccio del parcheggio al garage, e la zona L, dietro il garage. In questo capitolo descriviamo prima le rose botaniche, poi i cosiddetti Primi Ibridi, che si distinguono dalla “specie” con una “x” (esempio: R. x kochiana).
I Primi Ibridi sono varietà che derivano da incroci, spontanei o ottenuti dall’uomo, tra diverse rose botaniche o tra una rosa botanica e una rosa da giardino. Tra le rose botaniche se ne trovano alcune con fiori doppi (il che dovrebbe indicare che non si tratta di vere e proprie “Specie”), come R. foetida “Persiana”.
È successo che le specie da cui derivano queste rose sono state scoperte dopo la rosa con fiori doppi: i botanici hanno preferito non variare la classificazione.
Le rose botaniche crescono nell’emisfero settentrionale; gli specialisti divergono sul numero effettivo di “specie” vere e proprie. ma dovrebbero essere tra 130 e 200. Il confine settentrionale è la penisola di Kamchatka (Russia, a nord del Giappone); quello meridionale, lo Yemen e l’Etiopia. Nessuna rosa botanica cresce spontaneamente a sud dell’Equatore.
Il 70% delle rose botaniche proviene dall’Asia, e la maggior parte di questo 70% dalla Cina e dall’Himalaya.
Alcune qualità delle rose moderne sono originarie della Cina: la fioritura ripetuta e il colore rosso carminio. Le specie gialle provengono principalmente dall’Asia centrale e dal Medio Oriente (anche la “quasi rosa” chiamata Hultemia Persica).
Il 20% delle Rose Botaniche è originario dell’Europa, del Nord Africa e del Vicino Oriente mediterraneo: in prevalenza rose rosa e bianche; se sono rosse hanno una tonalità bluastra, quindi sono più rosso-cremisi che rosse.
Il 10% delle rose botaniche proviene dal Nord America: molte di queste sono autoctone; alcune sono di origine asiatica.
Rose Botanica
Comunemente conosciute come selvatiche, le rose botaniche non sono frutto di un processo di ibridazione.